Il 26 gennaio 2020, per la prima volta, i legnanesi potranno scegliere un candidato sindaco con elezioni primarie.
Sulla scia del richiamo del Presidente della Repubblica, che nell’ultimo messaggio di fine anno ha invitato a coltivare la virtù del civismo, Legnano vivrà un importante momento di partecipazione, in cui tutti potranno esprimersi. Mai prima d’ora i legnanesi sono stati chiamati a poter scegliere un candidato alla carica di sindaco, alle elezioni amministrative della prossima primavera troveremo sulla scheda un nome scelto dai cittadini in modo libero e trasparente.
Franco Brumana e Antonio Guarnieri, condividendo un programma di governo, si sfideranno alle elezioni primarie civiche legnanesi del 26 gennaio 2020 per stabilire chi sarà il candidato sindaco di un grande raggruppamento civico. Una grande occasione per una svolta civica nella politica cittadina, per un civismo da non confondere con l’odio verso i partiti ma come occasione affinchè tutti possano maturare sensibilità per le esigenze della comunità di Legnano, con un profondo senso dei propri doveri da cittadino.
A queste elezioni primarie sostengo la candidatura di Franco Brumana, con il quale abbiamo condiviso in passato molte battaglie politiche e ambientaliste: penso a viale Cadorna, al Giudice di Pace, alla tutela del fiume Olona. La sua esperienza di amministratore comunale, nonché la sua profonda e appassionata conoscenza di Legnano, ne fanno un candidato sindaco ideale.
Ma chiunque vincerà fra Brumana e Guarnieri, i veri vincitori saremo noi legnanesi. Partecipiamo tutti alle primarie civiche del prossimo 26 gennaio, partecipiamo per costruire insieme il futuro della comunità di Legnano!
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Primarie 26 gennaio 2020: i vincitori saranno i legnanesi
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Hanno sempre ragione loro!
E’ quasi da 15 anni che sono consigliere comunale, ma mai come in questo periodo in comune ho visto tanta arroganza.
Quasi tutta la città chiede lo spostamento del Rugby sound, una manifestazione che sarebbe troppo impattante per l’ecosistema e la quiete pubblica se svolta nell’isola del Castello. Ho presentato un’interrogazione che sarà trattata nel consiglio comunale del prossimo 7 febbraio e ho chiesto agli uffici comunali la documentazione sulla manifestazione. Dopo 20 giorni nessuna risposta, ma ormai non mi stupisco più, ci sono altre mie richieste di documenti ferme da mesi e pare che poco interessi ai dirigenti comunali competenti.
Mentre consiglieri comunali e soprattutto cittadini chiedono di spostare il Rugby sound, l’amministrazione comunale, con tono che sa di sfida e sfoggio di muscoli, annuncia che è stato approvato lo schema di convenzione con gli organizzatori dell’evento. Insomma ci vengono a dire che il Rugby sound si fa, e proprio dove molti non vogliono: sull’isola del Castello! Per la serie: voi ci chiedete di spostarlo? E noi lo lasciamo lì!
Quella che sta governando Legnano non doveva essere una coalizione che “ama” la città e sa ascoltare? La tanto conclamata “città delle relazioni” proprio non la vediamo, abbiamo davanti a noi un comune che procede senza ascoltare, nega l’evidenza e vuole sempre avere ragione!
Sono certo che i legnanesi, che fra pochi mesi saranno chiamati alle urne per eleggere il sindaco e il consiglio comunale, sapranno scegliere persone capaci di rimettere in carreggiata un comune che è distante anni luce dalle esigenze dei cittadini, dove la politica è assente e lascia a briglia sciolta alcuni dirigenti che sono liberi di imperare come vogliono e senza ostacoli.
Le forze politiche che sostengono l’attuale sindaco vogliono il Rugby sound al Castello? Ce lo dicano con chiarezza, il sindaco a chi risponde? PD, Insieme per Legnano, Rilegnano e Italia dei Valori sappiano sin d’ora che anche se non prenderanno posizione saranno costretti a farlo con una mozione che dovranno votare in aula.
E poi parleremo del Rugby sound in una seduta aperta della Commissione Ambiente, in cui possano venire alla luce tutti gli aspetti ambientali della manifestazione.
#silenziosullisola
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Facciamo chiarezza sul rugby sound
Viste le notizie circolate in questi giorni, vogliamo sapere se l’amministrazione comunale intende far svolgere il “Rugby sound” nell’area del Castello Visconteo. Non pare proprio la zona più idonea, per questo ho presentato un’interrogazione che sarà trattata nel prossimo consiglio comunale.
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Un boomerang chiamato monetizzazione
Prendi un isolato tranquillo con un buon equilibrio di spazi. Uno di quelli, tanto per capirci, dove tutti arrivano e possono lasciare l’auto sotto casa senza dover andare a cercare un parcheggio.
Un bel giorno spunta una nuova palazzina, e di conseguenza in quell’isolato arrivano in media due vetture in più per appartamento. E iniziano i problemi: parcheggi che scarseggiano, strade che diventano difficilmente percorribili a causa delle molte auto in sosta ambo i lati.
Il PGT di Legnano detta le regole per il reperimento degli spazi pubblici. In particolare, in ambito residenziale si prescrive che venga creato un posto auto ogni 150 metri quadrati di superficie lorda di pavimento.
Ma non finisce qui: queste aree, quando la cessione “non sia ritenuta opportuna dal Comune”, possono essere monetizzate; ad esempio, invece che realizzare un parcheggio ogni 150 metri quadrati di SLP, si paga una somma al comune. E può anche accadere che a qualcuno venga imposto di realizzare i parcheggi mentre ai vicini venga consentito di monetizzarli.
Un procedimento legittimo quindi, ma che troppo spesso altera pesantemente la vivibilità di alcuni quartieri della città.
Nella fase di adozione della variante del PGT dello scorso mese di ottobre, come gruppo consiliare “Per Legnano” avevo chiesto che gli spazi a parcheggio venissero sempre reperiti in loco in caso di nuove edificazioni, ma la proposta fu bocciata da quelle stesse forze politiche che la avallarono 5 anni prima quando si trovavano all’opposizione.
Un’occasione persa per contribuire a mantenere la vivibilità di Legnano.
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Alto Milanese chi?
Quanto conta l’Alto Milanese nella città metropolitana di Milano?
La domanda andrebbe forse girata al sindaco di Legnano e al presidente del Patto dell’Alto Milanese Sara Bettinelli (sindaco di Inveruno), dopo l’elezione del consiglio di rappresentanza della Conferenza dei Sindaci nella ATS della città metropolitana di Milano. Sono risultati eletti: il presidente Alberto Fulgione (sindaco di Liscate), la vicepresidente Sara Santagostino (sindaco di Settimo Milanese), Monica Chittò (sindaco di Sesto San Giovanni), Andrea Checchi (sindaco di San Donato Milanese), Luca Marini (sindaco di San Martino in Strada).
Ebbene, dopo le elezioni del consiglio metropolitano che vedono l’Alto Milanese rappresentato dai consiglieri di opposizione Guidi e Cucchi, il PD con i suoi numeri ha potuto disporre a suo piacimento dei cinque posti del consiglio di rappresentanza della Conferenza dei Sindaci nella ATS, ma non è stato capace di assegnare uno di questi cinque posti a un sindaco dell’Alto Milanese!
Tutto ciò è frutto di accordi o non c’è stata la forza di far eleggere un rappresentante del nostro territorio? I sindaci PD dell’Alto Milanese avrebbero potuto riunire i loro consigli comunali e presentarsi con un mandato forte per chiedere un rappresentante del territorio, ma a quanto pare non ci hanno pensato.
Magari a Legnano si poteva fare un passaggio nella commissione consiliare Alto Milanese e città metropolitana, ma quest’anno si è riunita ben due volte … che siano troppe?
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Casualità municipali
L’importante è raggiungere il risultato, ma certe casualità non passano inosservate. Mi riferisco alle interrogazioni che ho presentato, come gruppo consiliare “Per Legnano”, in occasione dell’ultimo consiglio comunale e alle azioni che ne sono conseguite, che descrivo brevemente di seguito.
Interrogazione sull’illuminazione pubblica in città: è stato comunicato dall’amministrazione che è stato incaricato un tecnico affinchè esegua la valutazione degli impianti di proprietà di Enel Sole, che dovrebbero poi essere presi in carico dal comune. Forse dopo 4 anni qualcosa si muove per migliorare la situazione in una città che di notte è troppo buia in alcuni rioni.
Interrogazione sul mancato spostamento della fermata Movibus in largo Baracca: in questi giorni l’amministrazione annuncia la posa di 5 nuovissime pensiline alle fermate. E’ comunque insolito che la città metropolitana di Milano non abbia ancora concesso il nulla osta alla nuova fermata di largo Baracca delle autolinee autostradali.
Interrogazione sulla residenza socio sanitaria polifunzionale nel quartiere Mazzafame, struttura sulla quale era calato il silenzio: è stata convocata una apposita seduta della commissione consiliare Welfare e Servizi alla Persona, e ne è stata annunciata l’apertura probabilmente a metà novembre.
Se alle richieste portate in consiglio comunale seguono delle azioni, ben venga.
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Briciole di mobilità per Legnano
La regione Lombardia ha approvato il nuovo Piano Regionale della Mobilità.
Qualcuno lo ha definito un bel libro dei sogni. Se questo piano verrà realizzato, cosa cambierà per i pendolari legnanesi?
Si prevede che la nostra città continuerà a essere servita dalla linea RE5 (Porto Ceresio – Milano) e dalla linea S5 (Varese – Milano passante – Treviglio), ma il capolinea di quest’ultima potrebbe essere arretrato da Varese a Gallarate. Niente da fare invece per le linee RE4 (Domodossola – Milano) e R23 (Domodossola – Arona – Milano), che continueranno a ignorare Legnano.
A Parabiago, invece, si attesterà la nuova linea S15 (Parabiago – Milano passante – Milano Rogoredo), reiterando la previsione di 4 binari fra Rho e Parabiago e 3 binari fra Parabiago e Gallarate.
Sfuma anche la possibilità di un collegamento diretto fra Legnano e il Canton Ticino. Le previste linee S40 (Gallarate – Varese – Mendrisio – Como Albate) e S50 (Malpensa – Gallarate – Varese – Bellinzona) non transiteranno nella nostra città.
Cosa possono aspettarsi dunque i pendolari legnanesi se questo libro dei sogni andrà in porto? Poco o nulla. E non è ancora dato di sapere cosa succederà alla frequenza delle linee S5 e RE5 se le relazioni Milano Centrale – Malpensa verranno instradate sulla nostra linea anzichè via Saronno, perchè così si prevede nel caso in cui verrà realizzato il “raccordo Y”.
Ci vuole qualche progetto un po’ più coraggioso. Perchè non pensare di realizzare una seconda linea interrata dedicata al traffico ferroviario suburbano fra Rho e Gallarate? Una soluzione che, senza devastare il territorio, permetterebbe un significativo incremento dell’offerta nel servizio ferroviario. Due stazioni a Legnano, una in superficie rinnovata e una interrata: perchè no? Bisogna lavorare a qualche grande progetto, se non vogliamo che Legnano rimanga relegata a fermata del servizio suburbano, magari con un servizio inferiore a quello attuale.
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Comandano e … complicano
Dopo via Volta, altra chicca per complicare la contorta viabilità legnanese nell’Oltresempione: via Ariberto da Intimiano a senso unico.
Anche questo intervento non era contemplato negli schemi di circolazione approvati dal consiglio comunale (e nemmeno nei piani particolareggiati), ma ormai non c’è da stupirsi per quanto siano ignorate le decisioni di chi è stato eletto dai cittadini per rappresentarli.
I legnanesi sono ormai condannati ai percorsi forzati, per spostarsi di poche centinaia di metri bisogna percorrere giri lunghi e tortuosi, spesso in coda. Con buona pace per il tempo che si perde e per l’inquinamento.
La semplificazione non è proprio il punto forte di certi burocrati e consulenti ai quali la politica assente ha completamente lasciato le sorti della città.
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Via Volta, un pizzico di coerenza
C’è una domanda alla quale vorrei che alcuni consiglieri di maggioranza mi rispondessero.
Qualcuno di loro si ricorderà le lunghe serate passate nella sede di Rilegnano a studiare il PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano), nell’estate del 2013. Tante proposte e tante osservazioni per adattare il PGTU lasciato dalla giunta Vitali a quella che era (o per lo meno sembrava) un’idea di città.
Ora con quel PGTU la giunta sta facendo quel che vuole, vedi per la rotatoria fra corso Sempione e via Volta che è stata arbitrariamente sostituita con uno spartitraffico.
Non vi sentite presi in giro nel vedere che la giunta non sta rispettando quello che voi avevate deliberato in consiglio comunale?
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Parà sitos
Nel leggere alcuni articoli di politica locale di questi giorni la domanda sorge spontanea: “ma finora dove eravate?”
Carta canta, dell’Olona la commssione consiliare “Territorio, ambiente e mobilità” si sta occupando sin dal suo insediamento. In piena coerenza con il programma elettorale, da quando sono stato eletto presidente di quella commissione si è iniziato a parlare dell’Olona e dei suoi problemi. Ma poco interessava al PD, forse perchè le elezioni erano lontane, forse perchè il ritorno mediatico era minimo.
Ora invece ecco che i piddini arrivano a cavalcare vigorosamente la grande attenzione che si è creata intorno all’Olona grazie al lavoro degli Amici dell’Olona e dell’avv. Franco Brumana.
La mia scelta, anche se sono consigliere di opposizione, è di agire nell’interesse della città. Quindi ben venga l’interesse per il fiume Olona, ma prima dov’erano tutti quelli che adesso cavalcano l’onda?
A questo punto non posso dimenticare l’obiettivo quasi raggiunto di realizzare un parcheggio in via Gaeta. Benissimo, ma non dimentichiamo che se siamo vicini al traguardo è anche perchè 3 anni fa portai il sindaco a fare un sopralluogo nell’area ferroviaria di via Gaeta accompagnati da una “talpa” di RFI di mia conoscenza.
Dulcis in fundo, con piacere noto che Rilegnano sta rilanciando proposte di mobilità sostenibile sovracomunali che in parte avevamo eaborato quando anche io portavo la maglia giallo fluo. Bene, vogliamo parlarne in consiglio comunale? Se per quattro anni e mezzo Legnano non ha fatto quel salto in avanti che speravate, ditelo in consiglio comunale e vincolate l’amministrazione a nuove proposte. E’ in aula che si dimostra la concretezza di ciò che si afferma.
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