L’editoriale dell’ultimo numero della rivista Polis è passato pressoché inosservato. Con un minimo di acume si capiva subito che era un “blitz test”, un profluvio di attacchi e provocazioni per suscitare reazioni e far esporre qualcuno.
Visto che Franco Brumana ha espresso delle sacrosante considerazioni non rinuncio, con un po’ di dispiacere visti i trascorsi in Polis, a prendere le distanze e a porgermi qualche domanda.
Il target di Polis non è il legnanese medio, al quale generalmente questa associazione è sconosciuta. Polis punta al mondo politico, infila da sempre i suoi uomini nei partiti e nelle liste che si candidano a Palazzo Malinverni, raggiungendo il top con l’elezione a sindaco di Alberto Centinaio.
Che delle persone preparate si mettano a servizio in politica va bene, ne abbiamo bisogno. Quello che è inaccettabile è non metterci mai la faccia in prima persona e stare nelle retrovie a sputare sentenze, approfittando di partiti e liste che ingoiano tutto pur di non scontentare l’associazione che esprime il sindaco.
E’ mai possibile che PD, Insieme per Legnano, RiLegnano, Italia dei Valori accettino in silenzio di essere definiti quasi inesistenti? Devo dare ragione a chi afferma che, di fatto, a Legnano il vero partito che sta al governo della città è Polis?
Attenzione poi a bollare altri come mancanti di strategia. Ogni buon direttore di cantiere mette una recinzione che non fa vedere cosa succede all’interno, e al termine dei lavori i risultati possono essere strabilianti. Piuttosto, dica Polis che obiettivi ha per le elezioni 2017, anziché chiederlo agli altri. Questa coalizione ha lavorato bene? Ha saputo tener fede al programma sul quale ha ottenuto la fiducia dei legnanesi?
Quanto a pesanti attacchi che si sono levati contro la Chiesa all’interno della maggioranza, cosa dice Polis, che fra le altre caratteristiche meno note vanta anche una discreta “trasversalità parrocchiale”?
Le critiche possono essere anche costruttive, ma devono essere erga omnes, non ci si può voltare dall’altra parte quando sono scomode o quando si tratta di biasimare un uomo o una donna dei propri, magari quando usano o calpestano le persone!
Da ultimo non rinuncio a una battuta. Proporrò un team di psicologi e di esperti in medicina del lavoro per soccorrere la giunta, secondo Polis “oberata di lavoro”. Anzi, consiglio di tenere la luce della sala giunta accesa anche di notte, a dimostrare che sono sempre lì a lavorare per i cittadini. Forse chi ha scritto una simile affermazione, evitando accuratamente di mettere nome e cognome, non ha la minima idea della giornata lavorativa media di un italiano.