Il Piano commerciale premia esclusivamente la grande distribuzione |
Giorno, Il (Legnano) 06/06/2004 |
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Il Piano commerciale premia esclusivamente la grande distribuzione | ||
LEGNANO — I grandi centri commerciali e la sopravvivenza del
commercio di vicinato nella prospettiva di crescita delle città? Un
problema serio, da affrontare senza pregiudizi, con informazioni certe e
una conoscenza accurata delle dinamiche del settore. Che non ci sia
spazio per l'approssimazione e neppure per la demagogia è risultato
evidente in occasione dell'incontro organizzato venerdì sera
dall'associazione Polis nelle sale di Palazzo Leone da Perego. "Spendere o spandere? Il piano commerciale di Legnano: sviluppo o collasso?" era il tema dal quale i relatori erano invitati a partire. In cattedra il consigliere comunale della Margherita, Stefano Quaglia, il presidente di Prassicoop ed esperto di pianificazione e legislazione commerciale, Renato Cavalli, e lo psicologo di comunità Gianluca Braga. Nel ruolo di moderatore, Carlo Penati. L'introduzione è toccata a Quaglia che ha ripercorso le tappe del piano commerciale e del Prg legnanese identificando, in tutto il processo in corso, la Provincia di Milano (alla quale sono state trasferite competenze in materia) come responsabile di una certa disattenzione alle tematiche trattate e di un atteggiamento distante dalle esigenze del territorio. A Cavalli, invece, il compito di distruggere alcuni luoghi comuni abusati: «Non è così sicuro che siano i grandi centri commerciali a distruggere il commercio di vicinato - ha detto -. Semmai è la cattiva programmazione nella localizzazione di questi ultimi a produrre i danni maggiori». Sempre secondo Cavalli, proprio questo, sarebbe uno dei difetti riscontrabili, almeno da una prima lettura, nel piano commerciale di Legnano che a detta dell'esperto sembra stilato "per ratificare l'esistente" e "attribuendo un ruolo preminente a media e grande distribuzione, conferendo una parte residuale al commercio di vicinato". La seconda pecca del piano, poi, è la mancanza di considerazioni sull'impatto a livello sovracomunale e viabilistico delle strutture autorizzate. P.G. |