Il Comune non batte cassa al Pirellone Infuriano le polemiche Giorno, Il (Milano)
21/08/2004

  LEGNANO n L’amministrazione ha rinunciato a chiedere i finanziamenti del piano interventi per il commercio
Il Comune non batte cassa al Pirellone
Infuriano le polemiche
di Paolo Girotti
LEGNANO — Dotazione minima, richiesta d'investimento anche da parte dell'ente e scarso interesse degli operatori del settore: questo avrebbe spinto il Comune a non affrontare in alcun modo la «caccia» ai finanziamenti per il piani integrati di intervento per il commercio (Pic) erogati dalla Regione Lombardia. È questa la risposta degli uffici di Palazzo Malinverni alle accuse di Stefano Quaglia, consigliere comunale della Margherita, che nei giorni scorsi aveva attaccato l’amministrazione sottolineando il disinteresse per i problemi del commercio di vicinato.
Disinteresse che emergerebbe proprio dalla rinuncia a una richiesta di finanziamento alla quale, invece, hanno fatto ricorso alcuni Comuni della zona (come ad esempio Canegrate e Parabiago).
«Abbiamo inviato rappresentanti del Comune agli incontri informativi organizzati dalla Regione per spiegare l'obiettivo di questi finanziamenti - spiegano dagli uffici di palazzo Malinverni dopo che anche il vicesindaco, Carmelo Tomasello, aveva avuto modo di esprimere la stessa opinione -. Non abbiamo ritenuto che Legnano fosse tra i destinatari privilegiati».
Per quale motivo? «Prima di tutto perché i finanziamenti non coprono tutto l'intervento e, dunque, il Comune avrebbe comunque dovuto sborsare almeno il 50% della cifra. A quanto abbiamo compreso i finanziamenti sono poi destinati soprattutto alle comunità montane o svantaggiate e non è il nostro caso. Anche la conformazione del nostro centro non sembra ricadere nei presupposti per la richiesta di finanziamento».
In ultima battuta non c'è stato l'interesse necessario neppure da parte degli operatori di settore.
Eppure, a dare uno sguardo al bando, le indicazioni non sembrano così lontane dalla situazione cittadina: quando si parla di Pli (i programmi locali di intervento attraverso i quali si accede al Pic) tra le zone prioritarie nelle quali sono previsti gli interventi sono indicati «centri storici, aree urbane e centri urbani minori caratterizzati dall’addensamento di funzioni commerciali».
Al capitolo «tipologie di interventi ammissibili e finanziabili» si fa riferimento a «progetti di sviluppo relativi a realizzazione, integrazione, ammodernamento di pavimentazione e illuminazione di vie, piazze e parcheggi pubblici, compreso l’adeguamento delle relative reti tecnologiche». Se è giusto, dunque, non imbarcarsi in ulteriori investimenti solo per rincorrere un finanziamento ma, date le modalità, forse la richiesta di finanziamento poteva essere collegata al già previsto intervento di sistemazione e recupero di piazza San Magno e del centro cittadino.
Una polemica, dunque, che non sembra destinata a placarsi.